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L’alloro, la pianta sacra di Apollo

Il ventre tenero si ricopre di sottile scorza, i capelli si mutano in foglie, le braccia in rami, il piede, prima così veloce, si attacca ad inerti radici, la cima copre il viso; la sola bellezza rimane in essa

(Ovidio, Le Metamorfosi, libro I, vv. 549-552)

 

Il mito in questione è quello di Apollo e Dafne, che ha ispirato uno dei gruppi scultorei più suggestivi, esposto nella Galleria Borghese di Roma e realizzato dall’artista Bernini.

La mitologia ci narra che il dio Apollo, dopo aver ucciso il terribile serpente Pitone, colpendolo con più di 1000 frecce del suo arco, se ne andava in giro orgoglioso della sua impresa, quando incontrò Eros, il dio dell’Amore e incominciò a deriderlo per il suo enorme arco, dicendogli che non fosse adatto a un bambino. Allora Eros, accecato dall’ira, scoccò subito due frecce. La prima d’oro, che predisponeva all’amore, la lanciò proprio ad Apollo, la seconda di piombo, che invece rendeva insensibili a questo sentimento, la scagliò contro Dafne, la bellissima figlia di Gea, dea della Terra. Da quell’istante Apollo nutrì una forte passione per la fanciulla e non perdeva occasione per insidiarla. Per questo motivo lei, sentendosi perseguitata, chiese aiuto alla madre per essere liberata. Gea la trasformò in una pianta di alloro e Apollo, che la stava rincorrendo, arrivò proprio nel momento in cui il volto dell’amata svaniva. Disperato l’avvolse in un ultimo abbraccio.

Con queste parole Ovidio ci racconta il momento successivo alla trasformazione della ninfa (I, 555-559):

Apollo l’ama, e abbraccia la pianta come se fosse il corpo della ninfa; ne bacia i rami, ma l’albero sembra ribellarsi a quei rami. Allora il dio deluso così dice: “Poiché tu non puoi essere mia sposa, sarai almeno l’albero mio; di te sempre, lauro, saranno ornati i miei capelli, la mia cetra, la mia faretra”.

Da quel momento l’alloro farà da corona alle grandi imprese di poesia e cultura e sarà consacrato

anche al figlio di Apollo, Asclepio, dio della medicina: per secoli infatti questa pianta venne usata per curare molte malattie, tra cui la peste.

Greci e Romani credevano che le sue foglie avessero il potere di comunicare il dono della divinazione.
La Pizia, sacerdotessa del tempio di Delfi, che recitava i responsi del dio Apollo, si dice che cadesse in trance dopo aver mangiato foglie di alloro o averne respirato il fumo delle foglie bruciate.

Una corona di alloro veniva posta sul capo dei vincitori dei giochi Pitici, uno dei quattro giochi Panellenici, che si tenevano nei pressi di Delfi e che prevedevano non solo gare sportive ma anche competizioni per poeti e musicistiI poeti vincitori dei giochi Pitici venivano omaggiati con una corona di alloro, che conferiva loro il titolo di poeta laureato. E’ proprio da questo fatto storico che deriva l’odierna usanza di porre sul capo una corona di alloro dopo aver conseguito un titolo di Laurea.

Ma l’alloro, nella cultura popolare del passato, era considerato anche una pianta magica, capace di cacciare gli spiriti maligni e di rompere ogni incantesimo, ecco perché vigeva l’uso di appendere fronde di alloro all’interno delle case. E sempre la tradizione popolare consigliava di mettere alcune foglie di alloro sotto il cuscino per poter vedere in sogno le cose future.

 

I principi attivi

Il laurus nobilis, probabilmente proveniente dall’Asia minore, cresce nelle aree del Mediterraneo. Ha foglie allungate di color verde scuro e dal bordo ondulato, coriacee, lucide nella parte superiore e opache in quella inferiore, dal profumo inconfondibile.

Esse sono ricche di principi attivi, tra cui eugenolo ed eucaliptolo, oli essenziali che stimolano la digestione e svolgono un’azione carminativa in grado di favorire l’eliminazione dei gas a livello gastrointestinale.

In particolare, le foglie essiccate di questa pianta aromatica, proteggono l’organismo dai radicali liberi e dai microrganismi nocivi e, grazie alla presenza di vitamina C, stimolano il sistema immunitario. Inoltre l’alloro è fonte di acido caffeico che contribuisce ad abbassare il colesterolo cattivo, rutina che mantiene in salute i capillari sanguigni, potassio, regolatore di pressione e ferro.

 

Gli usi molteplici dell’alloro

Infuso digestivo: lasciare in infusione per pochi minuti qualche foglia essiccata di alloro in una tazza di acqua calda e bere è un ottimo ed efficace rimedio per risolvere problemi digestivi.

Antireumatico: Con le bacche miscelate all’olio si ottiene l’olio laurinato, che frizionato sulle parti interessate, serve per lenire gli spasmi reumatici o per facilitare la ripresa dell’uso delle articolazioni dopo ingessature o traumi di varia natura.

Bagni serali rigeneranti: un paio di manciate di foglie e di bacche nella vasca da bagno liberano la mente dai brutti ricordi e dalle tossine emotive che derivano dalle relazioni difficili.

 

Olio essenziale di alloro e Aromaterapia

Le foglie dell’alloro contengono un olio essenziale dalle notevoli proprietà antibiotiche, antiparassitarie, antiputrefattive, digestive, stimolanti, antisettiche, sedative, ipotensive, sudorifere, stomachiche, antireumatiche ed espettoranti.

Di seguito alcuni dei possibili usi:

  • Purificare un ambiente da virus e batteri: può essere messa in diffusione qualche goccia di olio essenziale.
  • Contro pesantezza ed emicrania post prandiale: possono essere miscelate 5 gocce di olio essenziale in un cucchiaio di olio vettore (es. mandorle dolci) e si può massaggiare con movimento circolare il plesso solare e le tempie.
  • Per agevolare la concentrazione durante lo studio: L’alloro, come già visto, è una pianta legata alla vittoria e quindi ci aiuta a proiettarci verso la realizzazione dei progetti. Risveglia il bisogno di cambiare, di cercare e trovare la propria strada, quindi è un olio ottimale se si devono svolgere lavori di intelletto, che richiedono presenza e concentrazione.

Ad esempio, si possono miscelare 10 gocce di olio essenziale di alloro (Laurus nobilis) con 5 gocce di olio essenziale di lemongrass (Cymbopogon flexuosous) e 5 gocce di olio essenziale di limone (Citrus limon). L’olio essenziale di lemongrass facilita la concentrazione, è vivificante, stimolante e tonificante. L’olio essenziale di limone è uno stimolante intellettivo, riaccende le idee e la concentrazione.

Mettere 4/5 gocce di questa miscela di oli essenziali in un diffusore per aromi e accenderlo negli ambienti destinati allo studio e al lavoro farà la differenza.

A cura di Luisella Santangelo

 

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