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Il sole ed il tuorlo d’uovo

Il sole ed il tuorlo d’uovo, con modalità differenti, possono essere considerati elementi importanti per la nostra vita quotidiana. Entrambi ci vengono in soccorso per l’introduzione della vitamina D. La produzione endogena del Colecalciferolo (vit D3) a livello della pelle inizia dal colesterolo attraverso una reazione chimica che dipende dall’esposizione alla luce solare ed in particolare alla radiazione UVB.

Allo stesso tempo l’ergocalciferolo può essere assunto con la dieta ed il tuorlo d’uovo è tra quei pochi alimenti a contenerne una buona dose.

 

Ma che cos’è la vitamina D?

Per vitamina D si intende un gruppo di stecosteroidi liposolubili necessario a numerose funzioni biologiche. Per dirla tutta, non dovrebbe nemmeno essere considerata una vitamina piuttosto un pro-ormone, attivabile nell’ormone calcitriolo, che produce i suoi effetti interagendo con un recettore situato in più cellule di tessuti differenti. La scoperta della vitamina D non è così tanto lontana, risale al 1919 quando il medico Huldshinsky osservò che i bambini colpiti da rachitismo guarivano se esposti alla luce ultravioletta. Tale scoperta fu successivamente confermata, nel 1922, dal lavoro di Guttman.

Una volta vinto il rachitismo, la vitamina D cadde nel dimenticatoio e non fu più studiata fino agli inizi degli anni 60. La verità è che la mancanza della possibilità di brevettarla ha scoraggiato la ricerca futura accontentandosi di quelle prime scoperte. Negli ultimi anni la vitamina D è tornata sotto le luci della ribalta conquistandosi non solo il vecchio nome di vitamina delle ossa ma una serie di attività benefiche per il nostro organismo.

Guardiamole nello specifico. Come anticipato, la vitamina D è fondamentale per la mineralizzazione delle ossa, perché aiuta il nostro organismo ad assorbire calcio e fosforo. Questo la rende necessaria anche nel mantenere denti forti e sani. Alti livelli di questa vitamina sono stati associati ad un sistema immunitario più efficace contro influenze, raffreddori e infezioni in generale, grazie ad una maggiore produzione di linfociti.

Aumenta la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore che produce una sensazione di benessere. Avere livelli salutari di questo pro-ormone aiuta anche ad aumentare il testosterone, migliorare la qualità del sonno e ridurre il livello di stress. Quest’ultima caratteristica contribuisce a tenere sotto controllo la fame nervosa e di conseguenza favorisce l’equilibrio del peso corporeo.

Per questo motivo si consiglia di integrarla durante le diete. Negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato che la vitamina D svolge un ruolo protettivo nei confronti di alcuni tipi di cancro, come quello al colon, alla prostata, al seno e alla pelle. Altri studi supportano una forte connessione tra bassi livelli di vitamina D e le malattie neurologiche. Tra pazienti che mostrano livelli ottimali di vitamina D e coloro che ne sono carenti, i test di screening mentale hanno dimostrato che i primi hanno un aumentato rischio di sviluppare il morbo di Parkinson, l’Alzheimer e altri tipi di demenza.

Molte persone sono sorprese da quanti benefici comporta avere adeguati livelli di questo pro-ormone nel sangue. Eppure riflettendoci, non dovrebbe stupire più di tanto la sua potenza. Quanti di noi nel periodo estivo si sentono meglio fisicamente, più felici e ottimisti?

Di solito colleghiamo il nostro miglior stato alle belle giornate, ma non pensiamo mai che possa essere la luce del sole che ci fa ricaricare le batterie. Purtroppo però, la vita di oggi ci impone spesso di stare molte ore al chiuso e non poter beneficiare al massimo della vitamina D offerta dal sole. Lo sviluppo della civiltà odierna ci ha portato tante comodità, ma nel contempo ha stravolto una serie di ritmi biologici che i nostri antenati conoscevano bene. Prima la normalità era coltivare la terra e raccogliere i suoi frutti, ora si passa più tempo in ufficio o in negozi. Prima circolavano meno automobili, i bambini passavano ore a giocare per strada, ora è sempre meno frequente. Anche il maggiore consumo di creme con alta protezione solare ha portato alla riduzione di questa vitamina.

Ma senza essere nostalgici verso i periodi, diciamo cosi, più soleggiati cosa possiamo fare per mantenerci in salute e conservare buoni livelli di questa speciale vitamina? Per quanto riguarda l’esposizione solare, una possibilità potrebbe essere quella di camminare e di esporsi al sole, senza uso di creme, nelle prime ore del mattino oppure dalle 17 in poi del pomeriggio. In quelle ore si riduce notevolmente il rischio di creare un danno alla pelle permettendoci di godere pienamente dell’energia solare. Anche il cibo ci viene in soccorso, diversi sono gli alimenti che contengono buoni livelli di tale vitamina. Fegato di merluzzo, salmone, tonno, aringa, funghi, solo per citarne alcuni. Infine, quando sole e alimentazione risultano insufficienti, si può ricorrere all’utilizzo di integratori.

Cieco chi non vede il sole, stolto chi nol conosce, ingrato chi nol ringrazia; se tanto è il lume, tanto il bene, tanto il beneficio; per cui risplende, per cui eccelle, per cui giova; maestro dei sensi, padre di sustanze autor di vita. Giordano Bruno

 

A cura di Valentina Mizzi

 

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