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La rabbia secondo la Medicina Tradizionale Cinese e non solo

Oggi voglio condurti nel complesso mondo delle emozioni viste secondo la Medicina Tradizionale Cinese e non solo, e inizieremo questo viaggio a puntate a partire dalla rabbia. Prima di entrare nello specifico, è necessaria una premessa.

Iniziamo dall’etimologia della parola emozione, deriva dal latino ex=fuori e movēre= muovere, quindi si comprende che essa è un “portare fuori”, un movimento dall’interno di noi all’esterno, che nasce come risposta fisiologica agli stimoli del mondo in cui viviamo. Nella Medicina Tradizionale Cinese il corpo e la mente fanno parte della stessa unità-uomo, tanto che anche gli organi interni hanno contenuti emozionali, ne deriva che in questo approccio non si può prendere in considerazione l’aspetto fisico senza considerare quello psichico e viceversa. Esiste in sostanza un rapporto “psiche-soma “e un rapporto “soma-psiche”.

Per capire meglio il punto di vista della Medicina Tradizionale Cinese sulle emozioni, occorre partire dal concetto di Qi, l’energia universale che permea tutte le cose, la forza motrice dell’Universo, che è vita e la più potente in termini di cambiamento. Nell’uomo essa attraverso i suoi movimenti regola sia gli aspetti più materiali e concreti legati alla fisiologia di organi e visceri che gli aspetti più “immateriali” ed impalpabili come, appunto, sono le emozioni.

La Medicina Cinese individua cinque emozioni di base da cui derivano tutte le altre e che sono associate ai cinque Organi Zang e ai loro rispettivi movimenti energetici o Logge:

  • Nella Loggia Legno troviamo la Rabbia che corrisponde al Fegato.
  • Nella Loggia Fuoco troviamo la Gioia che corrisponde al Cuore.
  • Nella Loggia Terra troviamo il Pensiero-preoccupazione che corrisponde alla Milza.
  • Nella Loggia Metallo troviamo la Tristezza  che corrisponde al Polmone.
  • Nella Loggia Acqua troviamo la Paura  che corrisponde al Rene.

Puoi visualizzare lo schema riportato sotto.

I 5 movimenti secondo la Medicina Tradizionale Cinese

 

Le emozioni, dunque, intese nella loro manifestazione fisiologica, ci aiutano a muovere questa energia (Qi), parte costitutiva del nostro essere, in più direzioni, dall’alto al basso e viceversa,  dall’interno all’esterno e viceversa, secondo principi di coerenza. Immagina il nostro corpo (microcosmo) come il nostro pianeta Terra (macrocosmo) in cui perché tutto funzioni al meglio esiste un equilibrio armonico tra gli elementi; l’alternanza delle stagioni, ad esempio, garantisce il benessere cosmico così come l’avvicendarsi fluido delle nostre emozioni garantisce la nostra armonia interiore. Tuttavia se le condizioni climatiche sono estreme o persistenti possono creare danni ingenti, una pioggia torrenziale   crea alluvioni ed esondazioni così come, quando ci identifichiamo troppo a lungo in una emozione, il nostro equilibrio energetico viene compromesso e possiamo star male.

 

La rabbia secondo la Medicina Tradizionale Cinese

Fatta questa necessaria premessa, veniamo quindi alla rabbia.

Essa, come tutte le altre, è un’emozione fisiologica nella misura in cui si configura come giusta risposta rispetto ad un evento esterno e poi va via una volta terminato quell’evento. Per esempio, essa può aiutarci a difendere il nostro “clan”, il nostro territorio, a superare con caparbietà gli ostacoli, ma quando è intensa, persistente o ancor peggio non espressa incide sulla qualità di movimento del Qi e quindi sulla nostra salute.

Come già detto, la rabbia è collegata al fegato, che a sua volta è collegato a uno dei 5 elementi della Medicina Cinese, il Legno. Nel Legno l’energia per sua natura ha la tendenza a manifestarsi in modo libero, pensiamo a un albero che è libero di espandersi con i suoi rami verso il cielo e con le sue radici verso la terra, la sua energia quindi chiede di essere espressa, non a caso ha come suo corrispettivo stagionale la primavera in cui tutto rinasce, ma se noi la reprimiamo questa energia come quando tratteniamo la rabbia, a lungo andare si determineranno condizioni dannose che potrebbero portare a squilibri importanti nel fegato, suo organo corrispondente. Quando la rabbia si manifesta si traduce in un moto impetuoso di Qi verso l’alto, se repressa invece genera una compressione di Qi e quando la pressione accumulata è troppa “esplode” e si manifestano i sintomi fisici che noi conosciamo: viso rosso, cefalea, vertigini, ipertensione, etc.

Secondo quanto abbiamo detto sopra, a proposito del binomio “psiche-soma” e “soma-psiche”, la rabbia può danneggiare il fegato ma anche una disarmonia del fegato può determinare alterazioni umorali. L’energia perde la caratteristica del suo scorrere armonico e fluido.

La rabbia quindi va riconosciuta, espressa e moderata nel rispetto di noi e delle eventuali persone che ci stanno di fronte.

 

La rabbia e i fiori di Bach

Un aiuto che la Naturopatia ci suggerisce per equilibrare questa emozione può arrivarci dai fiori di Bach…….

Le divine erbe della guarigione, quelle erbe del campo poste per la guarigione, il benessere, la calma, il sollievo delle nostre preoccupazioni e dei nostri affanni ci portano più vicini alla divinità interiore. Ed è quell’aumento della divinità interiore che ci guarisce. (Edward Bach)

I fiori di Bach sono rimedi vibrazionali che lavorano sulle emozioni negative come la paura, l’ansia, la preoccupazione che, come già detto, causano una condizione di malessere interiore che poi si riflette sull’organismo, dando vita a sintomi anche fisici. Il sintomo però, come già ci insegna la Medicina Tradizionale Cinese, è solo una spia che il nostro organismo accende per comunicarci un problema più profondo, ed è da lì che dobbiamo partire per ritrovare serenità e benessere. Ogni fiore lavora in un certo modo sulla persona e per risonanza agisce su una determinata qualità interiore dell’individuo e sulla sua memoria emozionale più profonda. Lavorando sulla nostra interiorità, questa terapia si occupa dell’individuo nella sua interezza e riporta la mente e l’organismo in equilibrio (psiche –soma).

Ci sono due fiori che possono fare al caso nostro…

Holly, l’Agrifoglio

Willow , il Salice giallo

 

Il primo, Holly, è indicato per chi si abbandona facilmente all’ira, nutre sentimenti di odio, è incapace di provare amore, ha l’animo avvelenato contro i suoi simili ed è capace di mostrare esternamente la sua rabbia. Questo fiore aiuterà la persona ad eliminare dal proprio Io i sentimenti negativi e le consentirà di creare in se stessa lo spazio per l’amore. Bach infatti associava alla mancanza di amore tutti i sentimenti negativi come l’odio, l’invidia, l’aggressività.

Quando odio, mi privo di qualcosa; quando amo, mi arricchisco a misura di ciò che amo. (Friedrich Schiller)

Il secondo fiore invece, Willow, è indicato per la rabbia non espressa, quella che cova nel profondo di chi si sente vittima del destino e pensa di non aver meritato ciò che la vita gli riserva. Con l’aiuto di Willow si può imparare a superare il proprio pessimismo, ad assumersi la responsabilità della propria vita, smettendo di sentirsi vittime di chissà quali forze oscure.

Non è ciò che viviamo che fa il nostro destino, ma come lo viviamo. (Marie von Ebner-Eschenbach)

A cura di Luisella Santangelo

 

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