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Hai detto “naturopata”?

In questo post vorrei farvi capire perché amo la naturopatia.

Proprio perché la figura del naturopata in Italia non è ancora riconosciuta (anche se si stanno facendo decisi passi in avanti), le persone che intraprendono questo percorso di studio, e poi questa professione, sono il più delle volte animate da grande passione e dedizione: lo fanno perché ci credono!

Il naturopata:

  • non è un medico, non fa diagnosi, non rilascia ricette e non interferisce con le prescrizioni di farmaci e rimedi suggeriti dai medici. Infatti non si pone come sostituto della medicina classica, ma come strumento complementare;
  • è un terapeuta del benessere olistico (dal greco “olos” che significa “tutto”): considera l’essere umano nella globalità della sua persona, senza trascurare nessun aspetto (fisico, psichico ed energetico);
  • valuta solo in parte i sintomi, quello che gli interessa veramente è indagare sulle diverse cause che hanno determinato lo squilibrio psicofisico e di conseguenza l’insorgere del disturbo. Agendo in modo tale da eliminare non il sintomo ma la causa che ha scatenato quel sintomo si possono ottenere risultati duraturi e costanti nel tempo, portando ad una soluzione definitiva del problema.

È un professionista che si occupa di prevenzione, in primo luogo agendo sull’alimentazione (e integratori) e lo stile di vita, in modo tale da rafforzare il sistema immunitario e si impegna a stimolare la capacità di autoguarigione e di autoconsapevolezza, consigliando diverse strategie, a seconda della situazione, aiutandosi con molteplici strumenti che ha a disposizione.

Il naturopata conosce e utilizza tecniche come la kinesiologia, l’iridologia e il colloquio per individuare la tipologia della persona, le sue predisposizioni costituzionali e i suoi squilibri energetici. Ha solide basi di aromaterapia, fitoterapia, terapie nutrizionali, conosce i Fiori di Bach e fiori australiani e sa come utilizzarli.

Utilizza tecniche di visualizzazione e meditazione. Ha solide basi di Medicina Tradizionale Cinese per avere maggiori indicazioni sull’origine energetica del sintomo.

Applica tecniche manuali e manipolatorie, quali la riflessologia plantare, la tecnica del craniosacrale, trattamenti di linfodrenaggio e altre.

Poi ci siamo noi, i naturopati evolutivi: la scuola in cui mi sto formando, e ne vado fiera, ha una marcia in più, è appunto una Scuola di Naturopatia evolutiva con approccio BioPsicoQuantistico.

Qual è l’obiettivo di un naturopata evolutivo?

L’obiettivo del naturopata classico è di ripristinare le normali funzioni dell’organismo in modo tale che si possa tornare ad una condizione di equilibrio dinamico (riarmonizzazione di corpo e mente), denominata “omeostasi”.

Nell’ottica di un naturopata evolutivo si parla invece di “allostasi”. In questo caso c’è sempre la tendenza a ritrovare un equilibrio dinamico ma il concetto fondamentale è che grazie alle esperienze che ci cambiano, l’equilibrio a cui si tende non può essere sempre lo stesso cioè raggiungiamo la stabilità attraverso il cambiamento.

L’approccio BioPsicoQuantistico considera fondamentale l’aspetto emozionale della persona, perché le emozioni posso attivare reazioni Psico Neuro Endocrino Immunologiche (PNEI), cioè specifiche reazioni organiche che chiamiamo sentiti emozionali che portano ai sintomi o malattie.

Un aspetto fondamentale di una Scuola di Naturopatia evolutiva è la crescita personale che viene conseguita soprattutto attraverso le condivisioni delle esperienze personali di insegnanti e studenti perché, ricorda sempre, la conoscenza non è tale se non viene esperita e condivisa.

Ora ti è più chiara la figura del naturopata e la sua importanza? Continua a seguirci e conoscerai con noi il mondo della naturopatia.

A cura di Loredana Marzano

 

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