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Il mandorlo tra mito e virtù terapeutiche

Dissi al mandorlo: “Fratello, parlami di Dio. E il mandorlo fiorì. (Nikos Kazantzakis)

 

Il mandorlo tra mito e virtù terapeutiche

Ogni anno ad Agrigento moltissimi visitatori accorrono per ammirare il bellissimo spettacolo dei mandorli, che con la loro magnificenza e i loro fiori delicati e profumati impregnano l’aria circostante, annunciando la primavera.

La Sicilia infatti è ricca di tradizioni secolari per quanto riguarda la coltivazione del mandorlo, grazie anche al suo clima e terreno ottimale, dove questo albero da frutto trova le condizioni necessarie per un totale benessere e una ricca produzione. Basti pensare che, sino agli anni ’50, l’Italia era la nazione al mondo che vantava la produzione maggiore di mandorle, le quali venivano coltivate prevalentemente in Sicilia e in Puglia.

Pochi sanno che la profusione di fiori e bellezza che il mandorlo ci regala ogni primavera è legata a un antico mito greco, narratoci da Ovidio, che vede come protagonisti Fillide e Acamante. Gli splendidi fiori bianchi sarebbero infatti una imperitura testimonianza dell’amore tra i due giovani. Acamante era un eroe greco, figlio di Fedra e Teseo, che mentre era in viaggio verso la città di Troia sostò in Tracia e lì conobbe la principessa Fillide, della quale si innamorò perdutamente.

Il destino di Acamante era però segnato dalla guerra di Troia. Il giovane infatti fu costretto a lasciare la sua amata, che lo attese per dieci lunghi anni. Terminata la guerra, Fillide non vide tornare il suo amato e, pensando che fosse morto, si lasciò morire essa stessa per il dolore straziante.

Ma Acamante, in realtà, era vivo. La dea Atena ebbe pietà della fanciulla e la trasformò in un albero di mandorlo. Quando Acamante ritornò in patria e seppe della metamorfosi della sua amata, si recò nel luogo dove c’era il suo albero e lo abbracciò intensamente. La forza dell’amore profusa in quell’abbraccio arrivò a Fillide, generando in lei una profonda emozione. Dai suoi rami spuntarono piccoli fiori bianchi e da allora, ogni primavera, la fioritura del mandorlo testimonia l’imperituro sentimento tra i due amanti.

 

Frutto, olio e gemmoderivato: benefici e proprietà del mandorlo
La mandorla, che può essere a guscio duro o guscio tenero, a seconda della varietà, è molto utilizzata in cucina, specialmente per la preparazione di gustosi dolci, ma è anche particolarmente apprezzata per le incredibili proprietà benefiche legate alla presenza di vitamina E, vitamina A, vitamine del gruppo B e parecchi minerali.

Ricche di antiossidanti, le mandorle migliorano la glicemia, regolano la pressione arteriosa e grazie alla presenza di fibre, grassi e proteine hanno un certo potere saziante e aiutano pertanto a limitare l’introito calorico giornaliero.

L’olio di mandorle dolci viene utilizzato fin dai tempi antichi. I membri dell’alta società egiziana lo impiegavano per preparare unguenti da massaggio, unendovi il miele, la cannella e il vino aromatico; oggi questo olio è ormai ampiamente riconosciuto e utilizzato in cosmesi per le sue proprietà lenitive ed emollienti.

Ė composto da circa il 30% di acido linoleico, circa il 65% di acido oleico e, per la restante parte, da acido palmitico e
acido stearico; l’acido oleico, presente in percentuale maggiore, è quello che conferisce all’olio di mandorle proprietà emollienti ed elasticizzanti per la pelle.

Contiene inoltre:

  • fitosteroli, che migliorano la funzione barriera e la microcircolazione della pelle, rallentandone l’invecchiamento;
  • triacigliceroli dalle proprietà emollienti e lenitive, che aiutano a ricostruire il film lipidico della pelle;
  • alcoli triterpenici che proteggono la pelle da batteri e funghi.

Il suo gemmoderivato ha proprietà interessanti contro colesterolo e trigliceridi alti, ipertensione e inoltre può essere considerato il rimedio elettivo in associazione alla Tilia per le nevrosi fobiche ed ossessive.

A cura di Luisella Santangelo

 

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    (1) Comment

    • ANTONELLA 11 Maggio 2023 @ 18:40

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