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Il ritmo dentro e fuori di noi

La più grande follia è sacrificare la propria salute, per qualunque ragione lo si faccia.
(Arthur Schopenhauer)

 

Nei tempi antichi gli uomini conducevano una vita semplice. Andavano a caccia, pescavano e stavano tutto il giorno in mezzo alla natura. Quando l’aria si rinfrescava, incrementavano la loro attività per difendersi dal freddo. In estate si ritiravano in luoghi ombreggiati per sfuggire alla calura. Interiormente non lasciavano che le emozioni facessero perdere loro la calma, e non provavano brame smodate. Esteriormente non erano ancora esposti alle sollecitazioni diffuse al giorno d’oggi. Vivevano senza cupidigia e invidia, in armonia con la natura. Mantenevano una condizione di pace interiore e di concentrazione della mente e dello spirito. In questo modo impedivano l’invasione dei fattori patogeni. […] Oggi gli uomini sono diversi. Interiormente sono schiavi delle emozioni e delle preoccupazioni, sovraffaticano il loro corpo con lavori pesanti, non seguono più i cambiamenti periodici delle stagioni e sono più vulnerabili agli attacchi dei “briganti” e dei venti.
Maoshing, Ni (a cura di), The Yellow Emperor’s Classic of Medicine.

 

Con queste affermazioni, tratte dal Canone dell’Imperatore Giallo, ci immergiamo in un nuovo breve viaggio sull’orologio degli organi secondo la Medicina Tradizionale Cinese.

Se osserviamo la natura è facile notare che ogni cosa che la costituisce presenta un proprio ritmo. Basti pensare alle onde del mare, alle maree, all’alternarsi tra giorno e notte, tra alba e tramonto, tra autunno e inverno, primavera ed estate. Per ogni cosa che finisce c’è sempre qualcosa che comincia e questa alternanza di poli opposti è espressione di vitalità: l’ordine cosmico non concepisce l’esistenza di qualcosa con un inizio e una fine definitivi.

Ma su questa Terra l’uomo è parte del Tutto, quindi oltre al ritmo fuori di noi, esiste un ritmo dentro di noi. Nel nostro corpo ritroviamo l’andamento ciclico dell’Universo: la pelle si rinnova ogni quattro settimane, la cellula epiteliale infatti vive per ventotto giorni, un lasso di tempo che corrisponde al mese lunare; il ciclo mestruale si presenta ogni ventotto giorni, riflettendo così il ritmo della Luna; anche  il respiro è un ritmo, in quanto alternanza  di inspirazione ed espirazione; il nostro battito cardiaco, quando stiamo bene, ha un ritmo regolare; alla vita segue la morte, alla fanciullezza l’età adulta e successivamente la senescenza. E così via. Gli esempi potrebbero essere infiniti.

Fin dall’antichità, come abbiamo visto nel testo iniziale, l’uomo ha osservato e seguito i ritmi naturali che sono stati fondamentali per la sua evoluzione, ha saputo mettersi in ascolto della Natura, rispettando le sue leggi intrinseche, invece oggi, nell’era delle moderne innovazioni tecnologiche, dei ritmi frenetici e convulsi, non solo si è perso il contatto con la Natura e con il suo ritmo ma anche con il nostro ritmo interiore. Peccato che la nostra parte “antica” spesso non si adatti alle esigenze deliranti del mondo attuale e manifesti il proprio disappunto con   disagi e disarmonie che difficilmente attribuiamo alla giusta causa. Ma chi regola il ritmo del nostro sistema biologico?

Nella Medicina Tradizionale Cinese l’uomo è strettamente legato ai principi cosmici e alle leggi della Terra, grande importanza è attribuita alle stagioni, alla posizione dei corpi celesti e all’influenza dei fattori ambientali, pertanto la salute è il risultato di una combinazione di fattori materiali e psicospirituali. Proprio nell’ambito della MTC ha origine l’idea che gli organi seguano degli orari.

Ognuno di noi ha un ritmo biologico naturale che si sintonizza con la luce del Sole. Quest’ultimo funge da sincronizzatore principale (master clock) degli orologi periferici del nostro corpo (gli organi). Finché il meccanismo funziona noi stiamo bene, ma quando, come avviene purtroppo spesso nel mondo moderno, seguiamo un orologio che va contro i processi naturali, a lungo andare avremo conseguenze sulla nostra salute mentale e fisica.

Che la sincronizzazione non sia frutto di teorie fantasiose lo possiamo vedere quando facciamo viaggi aerei in cui si superano uno o più fusi orari. In questa circostanza avvertiamo i sintomi tipici del jet lag: stordimento, disturbi allo stomaco, stanchezza diurna o disturbi del sonno durante la notte. Ma senza andare troppo lontano, tutti noi nel quotidiano ci allontaniamo chi più chi meno dai ritmi naturali: le nostre giornate spesso non sono programmate sulla base dell’alternanza tra giorno e notte, ma sono strutturate in base a una serie di obblighi e adempimenti improcrastinabili, che rendono la vita una corsa continua e affannosa, ma VERSO DOVE? Il più delle volte verso la MALATTIA. Non è raro sentire che tante persone stressate, sotto pressione, soffrono di emicranie, disturbi del sonno o somatizzazioni ansiose a carico dell’apparato gastrointestinale. Tutti segnali che ci dicono che dovremmo rimetterci in ascolto del nostro corpo e del nostro “orologio” interno.

Come la natura è soggetta all’avvicendarsi di fasi di vitalità e riposo, di Yang e di Yin, allo stesso modo ogni organo, secondo la prospettiva della MTC, nell’arco delle 24 ore, raggiunge un picco di massima attività della durata di due ore, cui naturalmente segue un’importante fase di riposo avente la medesima durata. Da ciò si deduce che i sintomi che avvertiamo in certe ore del giorno possono essere riconducibili a disarmonie di uno specifico organo.

L’immagine sottostante ti darà un’idea di quanto appena esposto.

 

L’orologio degli organi

 

La circolazione dell’energia (QI) inizia nel Polmone, poiché ogni forma di vita ha inizio con il respiro, e dopo aver attraversato tutti i meridiani e i loro rispettivi organi ritorna nel Polmone e il ciclo ricomincia. La fase di massima attività del Polmone inizia dunque dalle 3 alle 5, dopo segue una fase di picco di altre due ore, dalle 5 alle 7, del Grosso intestino, a seguire il Qi sviluppa la massima attività nello Stomaco dalle 7 alle 9, e così via.

Viceversa, esiste anche una fase di 2 ore in cui il Qi attraversa  debolmente un meridiano e il  rispettivo organo. Questo orario   di minima attività, cioè la fase di riposo, subentra esattamente 12 ore dopo quella di massima attività. In questo lasso di tempo l’organo dovrebbe essere disturbato il meno possibile.

Entriamo più nel dettaglio dell’argomento, ma poiché la materia è molto vasta e complessa prenderemo in esame solo alcuni organi di maggiore interesse e le loro fasce orarie corrispondenti. Se vorrai, potrai approfondire ulteriormente la questione leggendo il libro di LI Wu “L’orologio degli organi”.

 

Intestino Crasso: Massima attività, dalle 5 alle 7. Fase di riposo, dalle 17 alle 19

L’intestino crasso, ultima parte dell’apparato digerente, ha il compito principale di eliminare le sostanze di scarto, di “lasciar andare”. Poiché raggiunge un picco massimo di attività tra le 5 e le 7 del mattino, è a quell’ora che bisognerebbe liberarsi della zavorra ovvero a quest’ora la purificazione del corpo dovrebbe essere prioritaria e solo dopo le 7 bisognerebbe fare colazione.

Iniziare la giornata bevendo un bicchiere di acqua tiepida, anziché il caffè, è un ottimo modo per facilitare il processo di pulizia di questo organo. La pulizia non dovrebbe avvenire solo sul piano fisico ma anche su quello mentale. Ogni mattino rappresenta infatti un nuovo inizio, pertanto sarebbe opportuno lasciarsi alle spalle il superfluo, il passato, concentrandosi sulle cose essenziali. Non è un caso che proprio al mattino le cose abbiamo una luce diversa. Inoltre al mattino, appena svegli, sarebbe bene fare un po’ di attività fisica, magari degli esercizi di respirazione, che aiutino ad iniziare dolcemente la giornata.

La stitichezza, di cui molte persone soffrono, è indicativa di un deficit di Qi dell’intestino che porta con sé crampi, meteorismo, emorroidi, e se l’intestino è bloccato, anche i processi mentali saranno rallentati, poiché esiste un asse intestino-cervello. I ritmi frenetici della vita moderna portano molta gente che soffre di stitichezza ad assumere lassativi in cronico, che di certo non giovano alla mucosa intestinale.

Per favorire la peristalsi intestinale è utile:

  • bere un bicchiere di acqua tiepida al mattino appena svegli, questa abitudine stimola l’attività intestinale.
  • fare regolare attività fisica perché migliorando il tono muscolare addominale e perineale si favorisce l’aumento della pressione intraddominale durante la defecazione.
  • introdurre regolarmente frutta e verdura nel proprio regime alimentare perché le fibre hanno un’azione prebiotica, nutrono il microbiota intestinale e conseguentemente aumenta la produzione di vitamine e sostanze utili alla funzione intestinale.
  • usare olio extravergine di oliva a crudo perché, oltre ad avere un effetto antiossidante e antinfiammatorio, esercita un’azione lubrificante sul transito intestinale.
  • bere molta acqua, 1,5-2l al giorno, lontano dai pasti, in quanto contribuisce a rendere più morbide le feci.

 

Stomaco: Massima attività, dalle 7 alle 9. Fase di riposo, dalle 19 alle 21

Dopo i processi depurativi, è lo Stomaco che, tra le 7 e le 9, raggiunge il suo picco massimo di energia. Ė il momento della colazione, di introdurre nel nostro corpo le sostanze nutritive di cui abbiamo bisogno per produrre energia. In questa fascia oraria, poiché lo Stomaco funziona al massimo, il pasto potrà essere più abbondante, i carboidrati verranno bruciati più in fretta e i nutrienti assimilati in maniera ottimale.

Durante la sera e la notte i processi digestivi invece vanno in regime di risparmio energetico, ecco perché cenare tardi con un pasto abbondante e ricco di calorie, al di là del piacere che può dare al palato, rappresenta una dura prova per i nostri organi digestivi. Puoi capire adesso il senso del vecchio detto: “Colazione da re, pranzo da principe e cena da povero”.

Nella società odierna, spesso si fa tutto il contrario, invertendo i ritmi biologici dei nostri organi. Magari si salta la colazione, si pranza in modo leggero e si consuma una cena pesante a tarda ora. Per mantenere in salute il nostro stomaco sono fondamentali la tranquillità, il consumo di pasti regolari e una cena effettuata non troppo tardi. Ė bene anche ricordarsi di mangiare lentamente e masticare bene ogni boccone, quanto più un alimento è sminuzzato infatti tanto più sarà ben digerito.

Una disarmonia energetica dello Stomaco potrà portare rigurgiti, bruciori gastrici e vomito, meteorismo ed emicrania. Le persone con deficit di Qi dello Stomaco tendono a rimuginare e spesso hanno una bassa autostima, mentre un eccesso di Qi dello Stomaco turba la circolazione sanguigna con possibili disturbi del ciclo, pelle secca e screpolata.

 

Fegato: Massima attività, dall’1 alle 3. Fase di riposo, dalle 13 alle 15

Il Fegato è un organo fondamentale per il metabolismo, tutti gli alimenti vengono scomposti dai succhi digestivi secreti dallo stomaco, dal pancreas, dalla cistifellea e dall’intestino e poi giungono nel fegato per essere ulteriormente elaborati. Dal cibo assunto il Fegato produce ciò di cui il corpo ha bisogno: vitamine, proteine, colesterolo, zucchero e tanto altro.

Il Fegato dunque è l’organo della trasformazione e del rinnovamento sia fisico che spirituale. I sintomi di una sua disfunzione sono per esempio la stanchezza e l’esaurimento, che ci colgono nei momenti della giornata più importanti per l’organo: un’iperfunzione si manifesta fra l’1 e le 3, un’ipofunzione fra le 13 e le 15. Queste fasce orarie sono anche le più indicate per la cura o il rinforzo del Fegato.

Questo organo inoltre grazie alla capacità di trasformare le tossine in sostanze innocue protegge gli organi interni, per questo in MTC è chiamato anche l’Ufficiale, in quanto addetto alla difesa dello strato interno. Esso soffre tutte le volte in cui la persona sente di essere sfruttata sul piano emozionale o psichico. Tracciare dei confini dunque e determinare il proprio spazio vitale sono questioni di pertinenza del Fegato.

Se ti svegli nella fascia oraria in cui esso è al culmine della sua attività, potrebbe voler dire che hai troppe tossine da smaltire, è il caso di eliminare l’alcool e il caffè e di bere di più. Cenare tardi, bere alcolici di sera e dormire troppo poco sono azioni che ostacolano la fase di picco dell’attività epatica con conseguente sovraccarico di lavoro per questo organo, che si manifesta con un sonno non ristoratore. I risvegli frequenti in questa fascia oraria possono indicare un eccesso di rabbia e frustrazione, infatti la mancanza di limiti e di adattamento comportano rabbia, collera, furia e amarezza.

Alcune piante possono aiutare il nostro fegato a svolgere al meglio la propria funzione depurativa: il carciofo, il cardo mariano, il crisantemo americano, il tarassaco, etc.

Sebastian Kneipp diceva: “Chi non fa ogni giorno qualcosa per la propria salute un giorno dovrà sacrificare molto tempo per la malattia”.

Anche se non è sempre facile raggiungere una perfetta armonia tra tutte le cose, vale la pena provare a fare del nostro meglio per prenderci cura di noi. Ogni organo ha una precisa tabella di marcia diurna e notturna, conoscere questa tabella è importante per avere un impatto positivo sulla nostra salute.

 

Fonti:

  • L’orologio degli organi di Li Wu
  • Le ore degli organi di Lothar Ursinus

A cura di Luisella Santangelo

 

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