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Gioia: una sinfonia di suoni e odori

Ogni giornata è una piccola vita, ogni risveglio una piccola nascita, ogni nuova mattina è una piccola giovinezza.

(Arthur Schopenhauer)

 

Un’anima disse a Dio: “Ho vissuto a lungo, ho cercato la gioia per tutta la vita, ho fatto di tutto per sperimentarla, ma non l’ho realmente trovata. Credo che la massima aspirazione esistenziale di tutti gli uomini, la gioia, sia purtroppo solo un’illusione”.

Dio gli chiese: “Dove l’hai cercata?”

“Quando ero giovane credevo che se avessi studiato, ottenuto buoni voti, assecondato le aspettative dei miei genitori vedendo brillare i loro occhi di orgoglio per i miei risultati, sarei stato felice di riflesso anche io, ma così non è accaduto. Da adulto ho lavorato strenuamente per diventare ricco, credendo così di garantire a me e ai miei figli un avvenire appagante in cui tutto sarebbe stato possibile, invece col passare degli anni mi sono accorto che i miei figli erano sempre più insoddisfatti e io non avevo abbastanza tempo per ascoltarli. Da anziano, contrariamente a quanto avevo immaginato, mi sono ritrovato solo con me stesso e non sono stato capace di colmare questo vuoto… Dove ho sbagliato?” – disse l’anima.

Dio gli rispose: “Semplicemente, hai cercato la gioia nei posti sbagliati, pensando che fosse un’emozione dipendente da circostanze esterne, da aspettative tue e degli altri, da obiettivi da raggiungere …”

“Spiegati meglio”, replicò l’anima.

“Se avessi qualche volta trascorso del tempo accanto a tuo figlio piccolo mentre dormiva, avresti sentito il suo respiro delicato sul tuo viso, avresti visto l’espressione innocente del suo volto, la delicatezza delle sue manine sopra le tue e avresti pensato che gioia è averlo messo al mondo e poterlo aiutare a trovare la sua strada. Se avessi trascorso un po’ del tuo tempo a contatto con la natura, in un bosco, ad esempio, avresti udito il fruscio delle foglie degli alberi mosse dal vento, il delicato cinguettio degli uccelli o avresti visto la bellezza di fiori variopinti o il corso delle acque trasparenti di un ruscello e chiudendo gli occhi avresti sentito il battito del tuo Cuore perfettamente in sintonia con il ritmo degli elementi naturali e, in quel momento, ti saresti sentito in armonia con l’universo, parte di esso e del tutto. Questa è la gioia” – disse Dio…

 

La Gioia secondo la Medicina Tradizionale Cinese

A partire da questa storia, continuiamo la seconda tappa del nostro viaggio nella suggestiva dimensione delle emozioni, secondo la Medicina Tradizionale Cinese, parlando della Gioia, che, come già detto nel nostro primo articolo, è legata alla Loggia o Movimento Fuoco e ha come corrispettivo organo Zang il Cuore.

Comunemente, nel mondo odierno, questa emozione coincide con l’euforia o l’ebbrezza, provate magari dopo il raggiungimento di un obiettivo tanto desiderato oppure con la percezione di aver superato un limite, con la manifestazione sfrenata di un comportamento, ma per la Medicina Cinese il suo significato appare diverso, tanto che ha un ideogramma distinto da quello della semplice allegria. Osserviamoli!

 

Il primo rappresenta la Gioia come un grande tamburo posto su un piedistallo e circondato da grosse campane, il secondo ci mostra una mano intenta a battere con frastuono un tamburo più piccolo e una bocca spalancata che intona canti gioiosi.

La differenza tra le due manifestazioni secondo la prospettiva cinese è evidente: la Gioia è una vibrazione armonica, ritmica, orchestrata, mentre l’Allegria è espressione di sfrenatezza, di brio e leggerezza. Suonare un tamburo all’interno di un’orchestra richiede maestria in quanto il suo suono deve essere in sintonia con gli altri, ci deve essere cioè armonia dentro di noi e tra noi e lo spazio esterno.

Potremmo dire che, intesa in questo modo, la Gioia è quasi una condizione di beatitudine ed è quello che in fondo nella storia iniziale voleva dire Dio all’anima che non è riuscita durante la sua esistenza a trovare la gioia perché l’aveva riposta in qualcosa di esteriore che le impediva di scoprire la propria luce interiore, la parte divina che alberga in ognuno di noi.

Essa è una condizione interiore che si manifesta come un’illuminazione improvvisa quando ci mettiamo in ascolto di noi stessi percependoci come una sola cosa con il mondo. E’ una sensazione profonda di pacata armonia che espande il Cuore quando è sintonizzato con il flusso silenzioso e ordinato della vita. Non è un caso che un altro ideogramma, quello del Cuore, rappresenti quest’ultimo come un contenitore vuoto, aperto verso l’alto, come a recepire ciò che viene dal Cielo, silenzioso, non intasato di pensieri fissi ed emozioni intense, che come sappiamo secondo la Medicina Cinese creano disarmonia nel nostro Qi:

“[…] Perché il Cuore non ci è semplicemente dato per permettere la nascita dei pensieri. Esso è ciò che permette all’uomo di dilatarsi secondo le dimensioni del Cielo/Terra; nessun pensiero deve occuparlo sconsideratamente, nessuna preoccupazione deve intrattenerlo e rimpicciolirlo […](Elisabeth Rochat de La Vallée).

Questa condizione di Vuoto è tra l’altro fondamentale perché lo Shen, la forza psichica, emozionale che ha sede proprio nel Cuore,trovi la sua dimora e permetta il libero fluire dell’energia, consentendo all’uomo di vivere la propria coscienza individuale e di aprirsi anche alla coscienza universale.

Analogamente a tutte le emozioni, dunque, anche la Gioia va vissuta con equilibrio perché essendo legata all’elemento Fuoco, come quest’ultimo, se divampa, ad esempio attraverso un’eccitazione eccessiva, rischia a lungo andare di danneggiare il Cuore portandolo a perdere la sua naturale capacità di percepire, conoscere, giudicare e reagire in modo appropriato. Non è un caso che nella visione cinese, questo organo sia considerato l’Imperatore del regno che come tale deve esprimere se stesso in modo misurato non sconsiderato, anzi l’espressione sconsiderata può essere la spia di una disarmonia interiore secondo il rapporto “soma-psiche” e “psiche-soma” a cui abbiamo fatto cenno nel precedente articolo sulla rabbia.

Essendo l’imperatore, al Cuore fanno capo inevitabilmente tutti gli organi che hanno difficoltà emozionali, basti pensare che quando siamo arrabbiati avvertiamo un’accelerazione del battito cardiaco. Per questo è importante essere consapevoli delle nostre emozioni e viverle con equilibrio  attraverso un corretto stile di vita: nel caso specifico dell’emozione presa in esame, è importante evitare uno stile basato sull’eccitazione costante, come purtroppo avviene nella società odierna, dato ad esempio dalla sovraesposizione ai media, dall’uso smodato di bevande nervine, da emozioni o desideri troppo intensi e persistenti, tutte situazioni che contribuiscono a far scorrere il sangue in modo disordinato e ad agitare lo Shen, centro regolatore della nostra vita mentale ed emotiva.

 

La Gioia e gli oli essenziali

Un aiuto per mantenere un equilibrio emotivo ci arriva dall’Aromaterapia, che sfrutta le proprietà medicamentose degli olii essenziali per sviluppare la forza vitale della persona e regolare il suo equilibrio interiore sia sul piano fisico che psichico.

In particolare gli olii consigliati saranno Melissa, Neroli e Rosa damascena. Conosciamoli!

 

La Melissa è detta anche “erba limoncina” per il suo odore caratteristico, il decotto preparato con le sue foglie riduce lo stress e infonde un senso di calma. L’olio essenziale di Melissa ci ricorda la nostra scintilla divina, ci trasmette entusiasmo e ci insegna la gioia di vivere. Ci riconnette con noi stessi e dona la giusta  vitalità per andare avanti.

 

L’olio essenziale di Neroli esercita un’azione calmante in caso di tachicardia, stress, turbe emotive. Porta la pace nel Cuore, l’allegria e l’ottimismo consolante.

 

L’olio essenziale di Rosa damascena aiuta a metterci in contatto con l’Amore divino incondizionato e quando ciò avviene saremo avvolti da carità, calore e compassione, capaci di sanare tutte le ferite. E quando il Cuore si apre, l’amore fluisce liberamente attraverso l’anima.

Puoi beneficiare di queste essenze mettendone qualche goccia in un diffusore per ambiente e lasciandoti trasportare dal profumo accogliente della miscela oppure puoi miscelare 5 gocce di ogni olio in 100 ml di olio di mandorle dolci e massaggiare in senso orario all’altezza del petto. L’aroma sprigionato da questa miscela ti riscalderà il cuore.

Avvertenza: Non usare l’olio essenziale di melissa se hai la pelle sensibile. Se provoca irritazioni, rimuovi con un panno e sciacqua con acqua fredda.

 

A cura di Luisella Santangelo

 

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    (1) Comment

    • Angelisa 28 Maggio 2022 @ 7:42

      Articolo molto interessante, come del resto il primo. È affascinante scoprire questo mondo e, magari, provare ad applicare qualcuno dei vostri consigli. Grazie.

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