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Gli oli essenziali e la loro estrazione

Se non speri più, fermati e guarda un filo d’erba:
guarirai dal tuo male”
Proverbio turco

Gli oli essenziali, anima della pianta

Ogni pianta ha il suo profumo, che emana in diverse ore del giorno o della notte, ognuna lo concentra in parti diverse che possono essere foglie, fiori, radici, semi, frutti, etc. Non solo, l’intensità di questo profumo dipende anche da dove sono collocate nella pianta le ghiandole che contengono l’olio essenziale. Più sono in superficie e più intenso sarà l’odore emanato.

Ma perché la pianta li produce? Le ragioni sono diverse, di seguito ne elenco alcune:

  • attrarre gli insetti impollinatori;
  • svolgere funzioni allelopatiche (inibizione della crescita o dello sviluppo di piante concorrenti);
  • funzione antibiotica e di difesa in seguito all’attacco di agenti esterni (animali erbivori, insetti infestanti, microrganismi, funghi, ecc.);
  • promuovere la riparazione delle lesioni che possono subire gli organi vegetali;
  • garantire la sopravvivenza della pianta anche in ambienti sfavorevoli, come quelli caratterizzati da elevata siccità.

Solo per fare qualche esempio, l’olio essenziale dell’Artemisia vulgaris agisce come repellente contro la zanzara della febbre gialla, così come quelli di Citronella e di Litsea hanno un’azione insettorepellente antizanzara; gli insetti impollinatori sono attirati dall’odore dei fiori oltre che dal loro colore e dalla loro struttura, in modo tale da garantire il trasporto del polline da una pianta all’altra. L’odore è importante anche per gli insetti e gli animali notturni per i quali lo stimolo visivo è quasi assente. Infine l’olio essenziale, essendo una sostanza lipofila, limita la perdita di acqua dalla superficie della pianta ed è proprio per questo motivo che, in condizioni ambientali non favorevoli, essa sviluppa un maggior quantitativo di olio essenziale.

Oggi, alla luce delle acquisizioni scientifiche più accreditate, le essenze sono concordemente considerate fondamentali per il metabolismo e la fisiologia delle piante, svolgendo un ruolo chiave nella loro protezione e nel loro sistema di comunicazione. La nuvola aromatica che si sprigiona intorno alla pianta è indispensabile tra le altre cose per l’equilibrio di tutto l’ecosistema.

 

Come si estraggono gli oli essenziali

Gli oli essenziali destinati all’uso terapeutico vengono estratti per distillazione in corrente di vapore e tramite spremitura o pressione.

La prima tecnica costituisce il metodo estrattivo più diffuso ed è adatta per oli che hanno una componente volatile. Essa si avvale di un distillatore, generalmente in acciaio inossidabile, in cui le piante, a seconda della loro tipologia, possono essere distillate allo stato fresco, raccolte nel loro periodo balsamico, oppure dopo un lungo periodo di essiccazione. La tecnica per distillazione in corrente di vapore sfrutta il vapore prodotto dalla bollitura dell’acqua che, passando attraverso la pianta posta nel distillatore, trascina con sé le molecole aromatiche contenute nelle cellule vegetali. Queste molecole sono molto leggere, di piccole dimensioni e quindi facilmente vaporizzabili. Il vapore acqueo e le molecole volatili continuano il loro percorso passando all’interno di un condensatore e ritornando entrambi allo stato liquido. Il processo ha dunque come prodotto una miscela di acqua e olio essenziale, che non essendo miscibili, si separano spontaneamente, la parte oleosa costituisce l’olio essenziale, mentre la parte acquosa costituisce la componente aromatica, che contiene una piccola quantità di essenza in essa disciolta.

L’estrazione per Spremitura o Pressione, invece, viene riservata solo agli agrumi che presentano gli oli essenziali in quantità nella scorza. Essi vengono messi in sacchi di crine e sottoposti a forti pressioni, tale pressione provoca la rottura delle cellule oleifere e la conseguente fuoriuscita dell’olio essenziale insieme a una piccola quantità di acqua, che viene separata con centrifugazione.

Esistono altri metodi estrattivi, che utilizzano solventi chimici, ma sono esclusi per la preparazione di oli essenziali ad uso terapeutico. Questi sistemi generalmente trovano impiego nell’industria profumiera come fissativi, per prolungare quindi l’effetto dei profumi.

A cura di Luisella Santangelo

 

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    (1) Comment

    • Raffaella Rinaldi 1 Settembre 2022 @ 6:38

      Articolo davvero molto interessante!

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