Api d’oro / cercavano il miele. / Dove starà il miele? / È nell’azzurro / di un fiorellino, / sopra un bocciolo / di rosmarino.
Federico Garcia Lorca, Api d’oro, Poesie, XX sec.
Le magiche virtù del Rosmarino
Verde tutto l’anno, dalle foglie all’apparenza aguzze ma in realtà morbide, il rosmarino è un’erba d’elezione nella nostra penisola che, nelle calde giornate estive, emana il suo aroma intenso e gradevole, trasportato dalle brezze marine.
I popoli antichi consideravano il rosmarino (Rosmarinus officinalis) una pianta eccezionale per le sue doti aromatiche e terapeutiche. Presso gli Egizi veniva considerato un elemento magico, i cui rametti erano in grado di procurare l’immortalità perché, pur recisi, si mantenevano freschi nel tempo. I Romani fecero del rosmarino il simbolo della morte e dell’amore. In onore degli dei ne bruciavano i rametti per purificare l’aria durante i sacrifici, e Orazio consigliava: “Se vuoi guadagnarti la stima dei defunti, porta loro corone di rosmarino e di mirto”.
Il suo nome sembra derivare dal latino “ros” (rugiada) e “maris” (del mare), ma un’altra tesi lo farebbe provenire dal greco “rops” (arbusto) e “myrinos” (odoroso). Pianta dedicata a Venere, era ritenuto un afrodisiaco che, se preso in dosi massicce, poteva provocare l’aborto. Le sue proprietà corroboranti trovavano applicazione sia nel “Vino al rosmarino”, sia nel cosiddetto “Bagno di rosmarino”, quest’ultimo indicato per stimolare la circolazione sanguigna.
Nel XVII sec. alla corte di Francia divenne di gran moda una particolare preparazione detta “Acqua della Regina d’Ungheria”, ottenuta dalla distillazione di due parti di fiori di rosmarino e tre di alcol. Quest’acqua era considerata una panacea, re Luigi XIV la assumeva per curare la gotta, mentre Madame de Sévigné la portava in tasca per profumarsi la pelle.
Su questa pianta si raccontano diverse leggende, una più suggestiva dell’altra. Giuseppe Pitré, medico ottocentesco e studioso di tradizioni siciliane, ci racconta la seguente.
Si narra che una regina sterile, mentre stava passeggiando in un rigoglioso giardino, si imbatté in una pianta di rosmarino, che evocava l’idea della fecondità. I rametti fioriti risvegliarono in lei il desiderio della maternità, insieme a una furiosa invidia per l’arbusto. Poco tempo dopo, la regina scoprì di essere incinta e partorì proprio una piccola pianta di rosmarino, a cui venne dato il nome di Rosmarina, e che veniva accudita personalmente da lei. Durante una visita del re di Spagna, però, il nipote rubò la pianta e la portò nel suo giardino. Un giorno, mentre il re di Spagna si dilettava a suonare il flauto, dalla piantina venne fuori una splendida fanciulla di cui il sovrano si innamorò perdutamente. Poco tempo dopo, a causa di una guerra egli dovette partire e affidò la principessa alle cure di un giardiniere. Il re aveva delle sorelle che, incuriosite, una sera suonarono il flauto per farla uscire dal suo rifugio. Appena ne videro la bellezza, iniziarono a trattarla con crudeltà. Da quel momento, lei cominciò a sfiorire e il giardiniere, temendo la furia del re, decise di rifugiarsi su un albero. Due draghi che passavano da lì si fermarono per riposare e iniziarono a parlare con il giardiniere della sua sfortuna con la pianta. I due draghi si lasciarono, con ingenuità, sfuggire il rimedio per curarla: un particolare unguento fatto con il sangue del drago maschio e il grasso del drago femmina. Il giardiniere così li uccise e preparò la pozione per Rosmarina. In questo modo la leggenda del rosmarino trova il suo lieto fine. La fanciulla recuperò la salute e, quando il re tornò, la sposò, coronando il suo sogno d’amore. (“Fiabe novelle e racconti popolari siciliani” di Giuseppe Pitrè)
Un’altra storia altrettanto bella viene narrata da Ovidio nelle “Metamorfosi”.
Un giorno Venere, per vendicarsi di Apollo che l’aveva scoperta con Marte, lo fece innamorare pazzamente di una mortale, una principessa araba di nome Leucotoe, figlia del re di Persia Orcàme e di Eurinome. Da quel giorno Apollo non ebbe più pace, bruciava di passione, ma la fanciulla non era mai sola, dovette quindi ricorrere ad uno stratagemma: si trasformò nella madre di lei e riuscì così ad entrare nella stanza dove in compagnia delle ancelle Leucotoe stava tessendo. Con una scusa le fece uscire tutte e non appena rimase solo con lei diede sfogo alla sua passione. Ma Clizia, una ninfa innamorata di Apollo, per vendicarsi di essere stata respinta in seguito a quel nuovo amore, rivelò il segreto al padre della giovane, che irato e per nulla disposto a tollerare l’accaduto, la condannò a una morte atroce. La fece seppellire viva. Apollo che non aveva i poteri di riportarla in vita, fece l’unica cosa che poteva: deviare i raggi del sole facendoli penetrare nella tomba perché Leucotoe potesse ricevere un po’ di luce. Sotto il calore del sole, le spoglie dell’infelice fanciulla si trasformarono lentamente in una pianta dal profumo intenso, dalle foglioline sottili e dai fiori viola azzurri.
E ancora un’altra leggenda, stavolta di origini cristiane, racconta che l’arbusto avesse inizialmente i fiori bianchi. Durante la fuga in Egitto, offrì riparo alla Vergine Maria, nascondendo lei e Gesù nel groviglio dei suoi rami. Passato il pericolo, Maria appese alla pianta il proprio manto e da quel giorno i fiori del rosmarino divennero azzurri.
Proprietà del Rosmarino
- Il gemmoderivato di Rosmarino ha un organotropismo specifico sul fegato, le vie biliari, il sistema reticolo endoteliale, le surrenali e le gonadi. Quindi è indicato in caso di colecistiti croniche, insufficienza epatica e biliare, coliche biliari, senescenza, andropausa e menopausa.
- Risulta essere un buon tonicoa livello del sistema nervoso.
- Stimola la digestioneriducendo così il gonfiore addominale; svolge un’azione disintossicante e depurativa del fegato e della pelle. I giovani getti del rosmarino infatti agiscono migliorando la produzione della bile e favorendo il regolare svuotamento della colecisti, contribuendo in tal modo all’azione epatotropa e anti-dislipidemica, fondamentale per la disintossicazione dell’organismo.
- Favorisce un riequilibrio del profilo lipidico(colesterolo e trigliceridi).
- Contrasta la cellulite.
L’olio essenziale di rosmarino presenta notevoli vantaggi per la salute:
- Migliora concentrazione, memoria e, in generale, le funzionalità cerebrali. Non a caso in antichi scritti si legge che gli studenti romani facevano uso di coroncine di rosmarino per superare brillantemente gli esami.
- Favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni e la circolazione.
- Migliora l’infiammazione e i dolori articolari.
- Ha proprietà antiossidanti e antitumorali.
- Favorisce la digestione e la funzionalità del fegato.
- Contrasta la perdita dei capelli e ne favorisce la crescita.
- Riduce lo stress.
Controindicazioni
Il consumo del rosmarino come pianta officinale non ha particolari controindicazioni, tuttavia, prima di ricorrere all’uso dell’olio essenziale o integratori, è opportuno consultare il medico in caso di gravidanza, allattamento, ipertensione o uso di farmaci anticoagulanti.
A cura di Luisella Santangelo
Vuoi continuare a ricevere informazioni relative al mondo della Naturopatia?
Iscriviti alla newsletter!