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Vista perfetta senza occhiali

Sembra che ci siano alcune tappe della nostra vita che sono significative nella misura in cui, ragioni non meglio comprensibili, ci spingono a fare dei cambiamenti importanti e destinati ad avere un impatto significativo sui nostri percorsi di vita successivi. Parlo dei nostri primi 40, 50, etc… anni!

Nella prima di queste tappe si è verificato un episodio apparentemente insignificante e piuttosto imbarazzante che ha totalmente cambiato non solo le mie abitudini di vita ma anche contribuito a cambiare il modo di approcciarmi ad essa nella risoluzione dei problemi che sistematicamente presenta.

Quella mattina del 3 giugno 2003 infatti, uscendo dall’auto, la mia figura doveva decisamente assomigliare più al mitico personaggio Fantozzi che a quella di uno spavaldo consulente finanziario in giacca e cravatta.

Tra le mie mani avevo due paia di occhiali tanto delicati quanto indispensabili. O almeno così credevo. Un paio era stato il mio compagno di sempre per vedere da vicino; li usavo dalle scuole medie, con qualche periodo di discontinuità all’inizio per poi esserne diventato completamente dipendente a causa dell’aggravarsi della mia ipermetropia. Il secondo, un paio di occhiali da sole senza dei quali ero un uomo perso soprattutto al volante. Li usavo anche con il cielo coperto.

Immaginatemi ora mentre li alterno agli occhi nel tentativo di proteggermi dal sole e contemporaneamente leggere una comunicazione importante avendo tra le mani, oltre ai suddetti occhiali, la borsa da lavoro, l’immancabile cellulare, le chiavi dell’auto e le carte da leggere.

Superato l’imbarazzo della situazione, la prima reazione sarebbe dovuta essere quella di pensare ad acquistare un paio di occhiali che fosse contemporaneamente da vista e da sole.

E invece no! In quel momento decisi che mi sarei liberato di entrambi! E così fu!

Scoprii il metodo sviluppato dal dott. Bates agli inizi del secolo scorso, lo misi in pratica come autodidatta ed abbandonai entrambi gli occhiali per sempre… o quasi. Ma questo lo capirete solo leggendo.

Da un decennio circa infatti la conoscenza del metodo Bates, che permette di migliorare i difetti comuni della vista in maniera radicale ed eliminando l’utilizzo degli occhiali, si è diffusa molto grazie ai moderni sistemi di comunicazione multimediali informatici.

Parallelamente alla diffusione di questa conoscenza di massa, sono nate anche figure professionali specializzate e qualificate che forniscono un supporto importante soprattutto nelle situazioni più gravi.

Lo scopo di questa breve relazione è quello di approfondire alcuni aspetti poco noti del lavoro di W.H. Bates che sono tuttavia fondamentali per una corretta applicazione del metodo in un approccio olistico.

Si tratta allo stesso tempo di una breve introduzione alla soluzione del problema dei difetti della vista che penso di integrare successivamente con altre conoscenze che ho raccolto in studi successivi.

a cura di Damiano Martire (Rino) D’Agostino

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